
„Che cosa significava vivere in Europa per noi? Ognuno ha dato la sua risposta. Abbattere i confini nazionali per inseguire la propria felicità, superare le barriere linguistiche comunicando in una lingua franca, conoscere e rispettare nuove culture senza dimenticare le proprie tradizioni, sentirsi più forti insieme, sapere che aprirsi all’altro significava arricchirsi dentro. Era ciò che noi stavamo costruendo giorno per giorno, il tempo che trascorrevamo insieme, le attività che facevamo. Mi sono sentita viva, libera e potente. Di un potere che scaturiva dalla mia giovinezza, dalla volontà di diventare qualcuno e di farlo grazie al supporto di altri coetanei con i miei stessi valori. Non sapevo cos’avrei trovato in Germania, avevo solo seguito una spinta interiore. E mi aveva portata lì.“
Questo è un estratto del mio ultimo romanzo, „Sopra ogni cosa„, ma le sensazioni sono simili a quelle provate lo scorso 8 luglio, alla maratona letteraria „EUROPA IM ORIGINAL„, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura, dal Goethe-Institut, l’Institut français, l’Instituto Cervantes, e lo Tschechisches Zentrum. Una serata che ha riunito una ventina di autori provenienti da diverse nazioni d’Europa e che vivono a Monaco di Baviera. A turno, grazie alla moderazione del presentatore Antonio Pellegrino, ognuno ha portato sul palco storie, emozioni, ricordi, riflessioni sul proprio Paese inevitabilmente influenzate dagli anni trascorsi all’estero, dalle esperienze vissute e gli incontri fatti. Lo sfondo era il poetico giardino dell’Istituto Francese, con la piccola fontana in pietra e i fiori nelle aiuole. Con interesse e partecipazione, il pubblico ha resistito all’improvviso freddo glaciale che si è alzato con il calare del sole, nonostante la stagione estiva. A scaldare l’ambiente, solo le parole, gli applausi, le risate. Una maratona senz’altro da ripetere per la bella atmosfera di reciproco scambio culturale, senza però dimenticare una morbida coperta e una caraffa termica di tè caldo da condividere in compagnia.